
Quando a scuola chiedo ai ragazzi «chi sono i santi?», la risposta che va per la maggiore (se non l’unica) è «quelli del calendario»; certo la risposta non vuole essere un’allusione a calciatori, veline, personaggi famosi… Ma a quei «nomi» che proprio sui calendari sono scritti con una esse puntata davanti al nome.
Fosse così semplice e scontato rispondere ad una domanda nell’ora di religione, non ne avrebbero di certo fatto una materia scolastica. E, allora, come una trivella che scende in profondità, così è l’insegnante, che prosegue con domande via via più impegnative, fino ad arrivare al nocciolo della questione: «che differenza c’è tra essere santi e vivere santamente?».